Tutti i gesti inutili,
le mani nel vuoto,
la voce che tremula
rigurgitava dalla trachea,
il desiderio delle tue dita,
di calli e figli palpati,
tutto sui sentieri di Plutone.
Sotto la pelle
levigandoti le dita
Maria di Magdala
ti sentiva non morta.
Qualche crine d'argento
a confondere Persefone
e il tuo rosario
piantato nella carne.
O avessi saputo
che alla specola
delle vesti, alla lekythos
del tuo Presage ti aggrappavi
e alle rose sul tuo grembo,
alle poesie che ti speronavano il cuore,
alle lenti dei tuoi occhiali,
vetri smerigliati
dalla risacca delle lacrime,
o avessi saputo:
non ti avrei inchiodata
al tuo talamo funebre.
Così al declinare della sera
stride un palpito tra le lapidi.