La voglia di svegliarmi ogni mattina
per spalmare la mia pesca.
Troppo di te,troppo di me,
chiusi in un castello luminoso,
laccio emostatico del flusso vitale,
versi perversi in umde notti
ad annusare l'aria,a macinare sogni.
Mi tieni stretto a te nel precipizio:
lasciami cadere,ora so volare!
E il mio volo sarà lento e planato,
realizzerò ciò per cui ho lottato,
unica forma,unico corpo,
occhi socchiusi nell'aria d'estate,
visione completa = rapida conquista.
Ed invece son qui,su queste lenzuola sudate,
legato mani e piedi,tanti occhi attorno,
la febbre che sale,il mio corpo battuto,
ad aspettare l'esito della TAC.