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Pubblicata il 03/07/2003
Cerchi di afferrare
il tempo sfuggente,
acqua
che le tue mani esperte
non possono trattenere.
Ore ormai scadute
ti hanno eroso
come scogli
carezzati da onde impietose.
Non c'è leggerezza
nella tua fragilità di bimbo,
non c'è leggerezza
nella tua ancestrale paura di Uomo.
All'orizzonte
la complice concubina
attende,
paziente,
di avvolgerti nel suo gelido abbraccio
mentre,
incerto ed indifeso,
tendi al crepuscolo.
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Nelle tue parole,anche se il tema dovrebbe essere quello della rassegnazione,scorgo un animo quieto,consapevole del destino.Penso che manchi poco o niente per disinteressarsi di lei e vivere pienamente la vita,aldilà del tempo umano.
Bella
Un saluto
Malcom

il 03/07/2003 alle 09:44

Piccole riminiscenze di amore trapelano dai tuoi versi che però dabnno anche al speranza perchè son forti e pronti arivivere di nuovo dai rialzati e vola lontano

il 03/07/2003 alle 11:34

dove c'è consapevolezza c' forza e speranza...come dice militant A..."la speranza non ne ha chi non ne da abbastanza"...hasta presto...me

il 03/07/2003 alle 15:22

il contrappasso...leggi della natura...l'uomo costretto a tornare bambino...bambino indifeso contro l'ignoto...ma in tutta questa fragilità è assente la leggerezza di chi sta solo iniziando il suo percorso in questo assurdo gioco dell'oca...cmq sempre lusingato dalle tue parole...

il 05/07/2003 alle 15:35