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Pubblicata il 16/11/2001
Fedele dolcezza che dai il giracapo
solo qualche giogaia ci separa
appena il tempo di pensarlo
che già potremmo essere insieme
quietare due cuori ingrossati
che a squarciagola si reclamano!
Eppure eccoci immobili macigni
in questi giorni che bruciano
schiacciati dal terrore non taciuto
di avere sgraziato aspetto
che se mostrato potrebbe metterci in fuga
quando l'un l'altro fossimo difronte
e che ora, se per azzardo immaginato,
istintivo sforzo d'ali trattiene tagliola.
Ah non sentirmi guardato
dai tuoi occhi inteneriti
essere foglia mossa dagli aliti del tuo cuore
godere della stretta delle tua mano
avvinta alla mia come l'ellera al muro
saltellante ritrovarmi vicino a te giovinetto
al di là della ragionevolezza della vita!
Provai e riprovai più volte a placare
l'ostinato desiderio che non mi abbandona
ma non ci riesco tuttora, fallisco:
non si assopisce volontà di esserti accanto.
O potessi evitare di pensarlo solamente
gambizzare questo me che baldanzoso
del tuo cuore si nutre e ti raggiunge
così come fa predatore stremato
che salti addosso alla sua vittima
non per ferocia ma per necessità di vita.
Se nessuna possibilità di raggiungerti
mi offri non mi camminare innanzi
quando solo in ozio vado per le vie
ma librati evanescente verso il cielo:
resati irraggiungibile ti pensi io poi
dolcemente, così come quando ti sogno.
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