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Pubblicata il 03/07/2003
Un attonito accarezzare il tuo corpo
che è corpo di qualunque uomo,
affondare le dita nelle piaghe della lebbra
e sprigionarmi in tenere liberazioni.
L'aldilà è un attimo,
è negli interstizi delle pagine,
è la solitudine di un ulivo
in un prato freddo squassato dal sole.

Quale ragione nell'amore?
Forse un egoismo sordo e antico,
forse i sei figli di Goebbels,
gigli inghiottiti dal cianuro?

Siamo tutti cenere dispersa
nelle scure correnti dell'Elba.
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questa mi è piaciuta aprticolarmente sembra di veder una mano che accarezza il corpo compliemtni davvero

il 03/07/2003 alle 11:13