C'è una città
(che mai nessuno ha visto)
che io stesso
ho costruito,
immaginandola
con gli occhi
di un bambino
idiota
ma
sapiente.
Le case
che ci sono
disegnano le strade
e
riempiono lo spazio:
sono vuote, finte. O almeno,
fin quando non ci entro.
E le persone,
i numeri di un
Grande Cellulare,
ognuna col suo posto
nella combinazione.
Ogni volta
che apro gli occhi,
nasco.