PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 25/06/2003

Non ho voglia di considerarmi
una persona priva di stima.
Non è giusto.
Ho i miei bisogni,
ho i miei vizi,
ho i miei eccessi e gli conferisco spazio.
Io sono nato per amare,
per essere innamorato
per aver voglia di conoscere
per non essere costretto
per non essere obbligato
per liberare l’uomo
dalle sue oppressioni,
per lasciarlo essere libero e folle oltre che civile.
Non voglio avere paura dell’irrazionale.
Non sono nato per considerarmi
una brutta persona,
colpevole di rendere infelice chi mi sta accanto,
o così brutta da non meritare la vicinanza di alcuno.
Io sono nato per amare si,
per conoscere,
per avere libera la mia voglia di delirio, di follia,
sono nato per non farmi schiacciare
sotto il peso dell’opinione pubblica,
del peso degli altri,
sono irrazionale e ciò che faccio è conferirmi
uno stile con la mia coscienza, traducendomi.
Sono nato per poter essere rapito dai miei bisogni
senza divenirne schiavo.
Non sono nato per dover controllare
tutto di me, degli altri,
non sono nato per sottostare
a chi controlla tutto di me.
Sono nato per contraddirmi
nella serenità,
lontano dalle parti stolte dell’opinione pubblica
e della mondanità.
Sono nato per non aver paura della follia
che è in me,
della voglia di giocare.
Sono nato per sentirmi in armonia, unito con me.
Sono nato per sbarazzarmi dei plus pesi,
sono nato per sentirmi leggero,
istintivo, filosofo, poeta,
sono nato per mangiare e bere di gusto,
per assaporare delizie con parsimonia,
con intelligenza eppure follemente.
Sono nato per fare l’amore con le cose nel più sublime bisogno d’innocenza,
assenza artistica, pura presenza.
Sono nato per non sottostare,
per essere portavoce dell'allucinazione
sia nel bene che nel male
sia nel buffo che nel patire.
Sono nato per sentirmi in compagnia,
per condividere con autenticità,
per dichiarare come vorrei fosse la mia compagnia
e come me con lei. Sono nato per perdermi,
per spaventarmi, per farmi assalire
da gravi paure,
da gravi dubbi,
da angosce e imparare a non perdermi
appresso loro,
a darle il peso che meritano,
ad acquisire quella forza
per non andare troppo giù con loro
ma dimenticarsi facendosi distrarre dalla bellezza.
Sono nato per condividere le mie angosce
con pochi uomini,
sono nato per ricreare, per mangiare con calma, con cura,
lasciandosi andare alla sensualità,
per abbandonare la mente che continuamente
parla creando angoscia più del dovuto.
Sono nato per stare accanto
come lo desidero io, per non offendere nessuno,
per aiutare chi mi chiede aiuto sinceramente,
per provare l’ebbrezza di piaceri lasciandosi ad essi con senso di morte e fiducia, con attenzione.
Sono nato per tradire alla luce del sole e della luna,
per essere fedele, per non sentirmi mai vincolato in un ruolo.
Sono nato per poter liberare le mie fantasie e per realizzarne alcune,
sono nato per nutrirmi di ciò di cui ho bisogno.
Sono nato per liberarmi del mio passato.
Sono nato per essere protagonista nel presente,
sono nato per cavalcare la mia unità,
per non lasciarmi prendere dai pensieri nefasti,
non divenire oggetto di una vivisezione.
Sono nato per estirpare tutte le credenze erronee,
come la paura degli dei, la paura degli altri, della morte, del dolore, dell’angoscia,
per non essere respinto, per non respingere,
per reagire tanto alla separazione quanto alla falsa unione,
non sono nato per dover dare sempre una spiegazione a tutto
e voler così dimostrarmi infallibile,
incapace di ricevere alcun rimprovero,
di essere il primo della classe,
di dover sapere tutto,
sono portavoce del gioco della leggiadria,
del coraggio,
è possibile rifarsi una propria vita,
una propria estetica,
basta imparare a comprendere il necessario e naturale nutrimento.
Sono nato per spaventarmi ed essere accudito,
e chi riceve cure è meritevole ed io sono sempre meritevole perché sono figlio della follia
e la cavalco non solo con la mia mente
ma con il mio corpo.
La mia mente si è arresa e inizia a parlare saggiamente,
a distrarsi, a non avere troppe preoccupazioni.
Sono nato per non vivere nell’ansia ,
nel panico pericoloso, destabilizzante ingorgo mentale,
sono nato per vedere ogni cosa e respirarla
sono nato per scegliere dove andare, scelta dettata dal corpo,
dalla sua pura volontà, dal suo desiderio, ho voglia di ascoltarmi,
incredibilmente mi scinderò dallo stress, dall’omologazione,
dall’ansia, con forza, ed eserciterò il mio guerriero variopinto
e rimarrò completo e aperto e disponibile, con senso dell'abbraccio.
Aiuterò ogni bambino interiore che ha perso la via,
aiuterò ogni creatura smarrita,
perché questo è il mio negozio,
mi alzerò in volo fantastico con lui,
lo terrò saldamente sulle mie ali e ci prenderemo beffa dei cacciatori,
e non ci sarà più niente da temere poiché nulla ci potrà dar fastidio,
saremo all'unisono con l’aria.
Morirò al rogo, nella sofferenza più atroce, non mia,
ma ci sarò con tutto me stesso a non negare gioia a chi mi si avvicinerà,
a chi mi vorrà accanto,
e nessuno mai potrà sottrarmi i miei sogni,
le mie credenze, le mie alchimie,
lotterò contro le separazioni senza farmene accorgere,
e ci sarò per ogni creatura che mi domanderà aiuto,
la porterò a vedere il mare, a farle bagnare i piedini
e farle respirare la libertà più profonda,
quella che la mente non riesce a vedere, a percepire,
ottusa come dalla paura e cavalcherò con coraggio,
sarò un guerriero a forma di utero
accogliente,
il mio bambino diverrà un uomo
e non si sottrarrà dall’avventura,
la vita è cambiata,
è tempo di andare da soli, di non aver paura.
Non sono nato per offendere,
sono nato per stare con me e sentirmi a casa dolcemente,
sono nato per condurre questa casa ovunque,
a non aver paura di me,
assistendo all’irruzione della mia libertà profonda che si catapulta nel ruolo che mi sono dato
e nel quale ho relegato la mia autenticità
ma a trasformarla con forza da buon fabbro alchemico in energia sciamanica, boheme.
Sono nato per chiedermi casa mi rende sereno, felice e ascoltarmi
e non farmi ossessioni poiché sono determinato solo a sviluppare possibilità,
questo sì che è libero arbitrio, coatto per certi versi
ma sempre libero arbitrio è.
Sono nato per imparare a superare le difficoltà.
Sono nato per imparare a capire
cosa mi mette in difficoltà
o mi offenda o mi sconvolga e come io mi posso difendere e rilanciare.
Sono nato per scrivere, per mantenermi saldo nella mia follia,
per vivere a fondo me stesso senza temerlo,
per ripetere gli inni alla meraviglia facendo esercizio.
Sto imparando ad amare e a morire.
Sono nato per tremolare e danzare.
Non sono nato per affannarmi
a non comprendere mai
cercando sempre ogni volta di capire
ciò che è già saputo, intuito,
ossesso si, ma sono nato per esserlo lucidamente,
per trovare il coraggio di dire quel che penso,
quel che sento,
per non cacciarmi agli arresti mentali,
per esternare, per esprimere,
per trovare la forza di essere nelle occasioni
che lo pretendono.
Sono nato per continuare ad essere allucinato.
Non ho avuto paura di far salire tutta
l’energia per il corpo,
sono venuto con tutto me stesso,
si ho provato un po’ di tormento
ma so che non ne ho avuto paura,
ho lasciato infatti che venissi fin dove era possibile
oltre avrei perso i sensi
o sarei infollito senza vino e ignudo
avrei cantato e danzato attorno gli alberi.
Sono nato per stendermi su di un letto e
sentirmi libero,
non temere il giorno che viene, la notte che c’è.
Sono nato per stendermi su ciò che resta di un prato e dopo aver corso
scrivere sudato narrando tutto ciò
con una pilot in una forma aperta
che ricorda come scrivevano gli egizi sui papiri
e le pergamene
e poi i greci e i latini prima che arrivasse il codice.
Sono nato per essere interessato e per oziare,
per procacciarmi il cibo astutamente,
misto di felino e rettile,
in paradosso al fatto di essere un mammifero,
sono nato nel paradosso, sono un paradosso vivo.
Sono nato per fantasticare,
per chiudere gli occhi
e sognare un nuovo linguaggio variopinto d’arcaicità eppure moderno,
personale, contaminato, non omologato.
Sono nato per sentir dire al corpo la verità e ascoltarla.
Sono nato per mangiare attentamente, per bere allo stesso modo,
sono nato per non sfidarmi, per non oltrepassare i miei limiti e vivere sulla corda.
Sono nato per non andare nei luoghi dove sono sottoposto ad ansia
e dove non si fa quello che si deve fare con convinzione, seppure inconscia, istintiva,
sono nato per stare dove si sia assieme a tifare che non si cada dalla corda.
Non sono nato per essere casto bensì per tutelare la mia castità.
Sono nato per argomentare, per essere pindarico, per celebrare eroi.
Ho scoperto dio in silenzio, esso è nel corpo, esso parla autenticamente,
l’effetto placebo può venir meno da un momento all’altro,
sentirsi belli, imparare a piacersi profondamente, autenticamente
è la migliore terapia contro le angosce e i tormenti.
Non sono nato per assorbire corpi gelidi o bollenti,
non sono nato per preoccuparmi eccessivamente con la mia mente
di ciò che il corpo può benissimo disbrogliare da sé.
Sono nato per avere una mente sveglia, attenta, presente,
che non mi conduca a seviziare il mio corpo,
come una strega che rende colpevole ogni cosa e che devasta ogni possibilità, ogni abbandono.
Sono nato per imparare a non trovarmi sottomesso, obbligato, costretto,
sono nato per farmi amare e imparare ad amare.
Sono nato per esternare follia perché troppo stretto nel ruolo
in cui mi ci sono ritrovato muoio inibito in entropia,
costipato e claustrofobico,
che la claustrofobia nasce assieme all’agorafobia
dato che avendo paura di mostrare agli altri la propria personalità,
la propria follia, la propria diversità ci si sente imprigionati.
Sono nato per farmi mettere ai margini in modo da sentire la vita mia liberamente
nella sua alta espressione di civiltà.
Sono nato per imparare a fare silenzio dentro me,
per lasciare il mio corpo libero di percepire, di curiosare con attenzione
ma con autentica e libera voglia di esplorare,
sono nato per fare ciò che non dovrei fare
testimoniando una mia voglia di vivere sincera,
imparando ad esternarla.
Sono nato per sgombrare dalla mia mente
pericolanti strutture di pensieri e per librarli in bolle colorate
e risalendo trasformare tutto in immagini precise, combattive, primitive, archetipiche
e dargli forma appropriata, stile improvvisato, eppure voluto,
frutto di meditazione e non di controllo.
Sono nato per vivere autenticamente con l’altro,
per svuotare il senso al suo culmine in baccanali, in carnevali, in orge.
Sono nato per perdonare la mia colpa
di essere causa del male della mia famiglia e della mia civiltà.
Sono nato per provocare serene e intense riconciliazioni.
Sono nato per il dialogo.
Sono nato per camuffarmi con affetto
per vivere in famiglia la propria libertà,
per provocare ad avere
la botte piena e la donna ubriaca.
Sono nato per giocare fra le sembianze più variopinte
eppure sincere, mimetiche, mitologiche.
È nato un combattente d’amore e saggezza fluida.

Con Affetto

Odusia
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Andrebbe commentata ogni riga.
Per ora ti basti questo: complimenti di aver
parlato chiaro e in una apprezzabile forma.
Vitale

il 28/06/2003 alle 21:36