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Pubblicata il 24/06/2003
La mia è una diurna distruzione
pronta alla vita e lenta al morire,
quiete di boschi incantati
dove le tue orme si fanno
rughe d'albero e i tuoi occhi
stagni in penombra di vespro.
Mi smarrisce il verde cupo
e non ho più bianchi sentieri,
soltanto terra che frana
su selvatiche rose.
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su freschi stagni
aleggia presenza
di smarriti candori
e d'inquietanti
presenze,
ma ci sono
fregranze
di selvatiche
rose...



Luna

il 24/06/2003 alle 16:30

Più romantica e incerta, nella devastazione dell'amore.
Il movimento dell'anima, qui, si fa più delicato, crolla e si dilata senza rumore, quasi in sussurro di brezza.

il 05/07/2003 alle 18:29