Il tema della terra - madre, ancora una volta, si salda, in un uni***** inscindibile, con quello dell'amore per la donna intesa come figura consolatrice, che ripara e protegge dal destino improvviso e senz'anima, che quel vecchio santo e cieco incarna in maniera perfettamente metaforica.
L'estate come disincanto di se stessa e quindi della vita, che ci lascia sempre sospesi, in bilico, tra la ricerca della illusione e la fuga parzialmente incosciente dalla verità. UN bel 5. Bravo