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Pubblicata il 20/06/2003
Puoi chiederti
se questo tacere è delle foglie
che annichilite restano tra i rami
a dispetto di un sole che bestemmia,
ma troveresti solo
un trauma di felicità violenta
e rumori uditi infinite volte.
Ritorna sempre, ciclico,
il rombo sacrilego della vita.
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Eccezionale l'ultimo distico. Bravo!

il 20/06/2003 alle 13:53

Scrivi veramente in modo esemplare.

il 24/06/2003 alle 02:34

Ricordi, qui, di prima impressione, la "triste meraviglia" d'un Montale.
Ma è quel ciclico che apre un nuovo sfondo, d'impressione tragica e di levità danzante.

il 05/07/2003 alle 14:00