Puoi chiederti
se questo tacere è delle foglie
che annichilite restano tra i rami
a dispetto di un sole che bestemmia,
ma troveresti solo
un trauma di felicità violenta
e rumori uditi infinite volte.
Ritorna sempre, ciclico,
il rombo sacrilego della vita.
Ricordi, qui, di prima impressione, la "triste meraviglia" d'un Montale.
Ma è quel ciclico che apre un nuovo sfondo, d'impressione tragica e di levità danzante.