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Pubblicata il 19/06/2003
Freddamente, i solitari piedi
s'imprimono, susseguendosi
sull'ormai compatta rena,
e paion inseguir l'ultimo raggio,
che, primeggiando, svanisce
oltre la linea che separa.

Dominante, l'ondoso movimento
rumoreggia, rivelandosi
nella sua sola natura;
e il ciclo tramuta un'altra stagione,
come una vita che nasce
da un malinconico tramonto.
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Dalla visione di alcune orme sulla sabbia nasce una poesia che è riflessione inevitabile sul tempo che passa attraverso i cicli della vita. Mi è piaciuta molto. Un caro saluto.
Michele

il 19/06/2003 alle 17:41

L'estate è appena iniziata, ma questi versi mi sono dettati da uno stato d'animo,e allora sono andata a "ripescare" sensazioni già vissute ogni anno,ciclicamente,e inevitabilmente.Grazie mille per il commento.Con affetto.Ladyely

il 19/06/2003 alle 17:46

bellissime immagini sfaccettate nella natura...
bei versi
Hola
marco

il 19/06/2003 alle 21:51

La natura è la musa ispiratrice di ogni poeta.. Ciao e grazie,ladyely

il 19/06/2003 alle 23:25