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Pubblicata il 18/06/2003
In chiarità d'opale


Già respira la notte da levante
mentre, indugiando lento sopra il mare,
ultimo raggio, in chiarità d'opale,
accende l'acqua d'igneo sfavillio.
Gabbiani alzati in ondeggiante volo,
uniti a schiera contro l'orizzonte,
lanciano grida stridule d'intorno:
rochi richiami colmano la sera.
Imbruna il mare. Al'l'incalzar dell'ora
il cielo va svelando le sue stelle,
eburnea falce miete le illusioni,
zavorra quotidiana, cara al cuore.
Lontanamente vagano pensieri
interminabilmente ricercando
motivate, plausibili risposte
all'eterno quesito, che proietta
ombre cinesi contro il chiar di luna.










Dona Flor

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..invece che ombre cinesi...io la definirei "pittura cinese"..lieve e acquerellata ma dai contorni precisi...adioss..Dona Flor...Luna

il 18/06/2003 alle 17:06
Jul

Una bella poesia dove i chiaroscuri rendono luminoso l'insieme.
Giulia

il 24/06/2003 alle 10:24