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Pubblicata il 04/06/2003
Estrema solitudine
la realtà non più commestibile
il cielo e la terra
trattenuti a stento
uniti
da un tremendo ricamo di corvi
un campo di grano
vorrebbe bruciare
smorzato
da quel mare in tempesta che è il cielo
una stradina(come un serpente impaurito)
striscia via in fretta
tra gli ultimi gemiti del sole,
c'è un presagio di morte
uno stormo di corvi,si avvicina
puzza di pioggia,lacrime abortite
digerite da un contorno sfumato di luce
l'istante che precede
lo spegnersi di uno sguardo
su questa vita,
abbandonarsi ad ondate nere
come ali di corvi
che si avvicinano sempre più
e sbattendo
calano
il sipario.
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Ma perché dovresti aspirare a scrivere come me se sei bravissimo/a
questo testo è bellissimo anche se atroce è la descrizione di questo stato d'animo
lascia stare scrivi come scrivi tu che è maglio
e ti bacio
a presto
Kat

il 09/06/2003 alle 23:33

Tra poco...un cappio di poca poesia.
sipario si chiude,silenzio
ma non muore chi è morto
ma chi vede
questo giorno dove il sangue ancora caldo va in giro a petto nudo e blue jeans
...è orribile l'odore di morte negli occhi di chi l'ha sentito

5-6-2003

il 02/03/2006 alle 16:23

a distanza ..l'hai scritto.

il 02/03/2006 alle 16:24

Usi le parole in modo stupendo. le metti al servizio delle emozioni, comunichi con estrema facilità quanto c'è in te. Le immagini che imprimi davanti a chi legge sono forti, come se fossero visioni . La morte raffigurata in questo stormo di corvi che si avvicinano, .
Il contrasto tra il campo di grano (la calma, la pace) ed il cielo come il mare in tempesta (la paura, il presagio che accadrà qualcosa di terribile), la stradina tortuosa (che è come le difficoltà della vita) all'imbrunire, la pioggia e le lacrime spesso associate in poesia:tutto questo crea uno scenario spaventoso (su cui cala il sipario).

il 03/03/2006 alle 14:40