Hitler nel'38 compì 50 anni e Mussolini per il suo compleanno gli fece installare nel rifugio un magnifico camino in pietra. Qualche anno fa ho visitato questo luogo sinistro da dove si gode un panorama stupendo ad altezza vertiginosa.
50 è un numero come un altro,
ricambio il bacio
Giu
Grazie Pier,
perchè l'essere umano è codardo ed affronta conflitti con stermini di massa ma non ha il coraggio di estirpare il bubbone alla radice.
La storia si ripete,
ciao
Jul
particolarmente bella non dico altro
sarebbe superfluo
un saluto Enzo
Ciao Tina, a poco a poco ci si conosce sempre di più.
Ti abbraccio,
Giulia
Gentile Nemo, ho letto la tua considerazione con estrema attenzione e ti ringrazio. Sono anche d'accordo con quello che giustamente asserisci, ma io mi sono semplicemente limitata a riportare con il mio piccolo cervello e con la mia sensibilità l'emozione che quel "pellegrinaggio" provocò nel mio animo. I fatti, gli avvenimenti, le tesi,le discussioni super partes, le lascio agli storiografi ed agli uomini di cultura dei quali tu sei un valido rappresentante.
Affettuosi saluti,
Giulia
Ho percepito la tua intensità emotiva, in questo ricordo che fa rabbrividire, al di là di analisi posteriori, di corsi e ricorsi storici... il male è sempre il male, di cui forse c'è un Unico autore, attraverso le sue molteplici maschere umane.
Bellissimo il verso "Nella grande sala
l'immenso camino
non potè scaldare
i cuori che dilaniasti."
rnde benissimo quel che vuoi dire.
Un abbraccio
Axel
Ho percepito la tua intensità emotiva, in questo ricordo che fa rabbrividire, al di là di analisi posteriori, di corsi e ricorsi storici... il male è sempre il male, di cui forse c'è un Unico autore, attraverso le sue molteplici maschere umane.
Bellissimo il verso "Nella grande sala
l'immenso camino
non potè scaldare
i cuori che dilaniasti."
rende benissimo quel che vuoi dire.
Un abbraccio
Axel
Non ci sono stato di persona. Ho visto solo scorci di vecchi filmati d'epoca. Conosco la storia e penso faccia un certo effetto sia per raggiungerlo, sia al suo interno. Hai descritto molto efficacemente quella follia storica, con poche pennellate hai fatto venire i brividi... e mi raggelano i versi finali "...di un megalomane che ritorna sempre, olocausto interminabile"
Un abbraccio Fabio
Il posto è molto particolare, l'altitudine è elevata ed il panorama è da mozzare il fiato,ma la cosa angosciante era quell'enorme ascensore che portava su al rifugio dove il folle accoglieva i complici del suo immane complotto.
Un abbraccio a te, Giulia