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Pubblicata il 25/05/2003
s'era alzato presto, occhi chiusi
aveva preso il bus, dondolando
era arrivato al cantiere per primo
con il pacco del pranzo e la tuta
s'era messo al lavoro come sempre
aveva sudato tutto il giorno e più
poi aveva litigato con il padrone
come spesso non andavano a genio
parole, urla, altre parole, offese
poi l'ha cosparso di benzina
e ha dato fuoco, come al camino
brutto stronzo, ha pensato
tu qui fai quel che dico io, chiaro
Ian è morto bruciato, solo tra i soli
una moglie, due figlie, le lacrime
tre anni dopo il dolore è più grande
nemmeno una condanna c'è
un giudice dice: c'è vizio di forma
e la forma della morte aleggia
come un'ingiustizia sulla pelle nera
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sembrano le immagini agghiaccianti di un corto
storie di ordinaria follia

prendere il bus
portare il pacco del pranzo
essere assassinato

tutto sulla stessa linea senza uno sbalzo d'umore
come se fosse normale anche nel finale
scontato nella sua drammaticità

sembra un film, appunto, inventato e farebbe già male così

è un testo poetico forte Mario
come la tua tenacia
e forte ti bacio
Kat

il 25/05/2003 alle 22:32

vedi com'è il mondo oggi: uno muore bruciato dal padrone poi un giudice dice che insomma non era poi così grave non voleva uccidere..e la povera moglie stalì a chiedere giustizia...ma tanto era un rumeno!
tenacia e combattività, sempre
mario

il 26/05/2003 alle 14:17