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Utente eliminato
Pubblicata il 25/05/2003
Amore scomparso
tanti anni dietro,
stasera io vago tra le nebbie dense,
e tra i riccioli di fumo
ti rivedo.
Sei nell' ombra
scolpita dalla sera,
e nelle sembianze eteree
delle forme nascoste.
E sei per me
seta frusciante
o musica profonda,
che risuona le corde
del mio cuore,
uno sportello che si apre
nella mente
e mi dice:"entra!".
Ma nel chiaror
specchio di luna,
vedo le tue trecce mosse
dal vento,
e sullo sfondo,
lo sbattere dell' onda
sullo scoglio.
Violenta, l' avvolge
e lo prevarica schiumando
di chiara rabbia.
Cosi' nei tuoi occhi chiari
c'e'una luce sinistra,
e nel sorriso leggo l' inganno
mascherato e dissolto,
in una coppa di ambrosia velenosa.
E d' improvviso come folgore,
veggo la tua mano che colpisce.
Un freddo pugnale,
che scardina difese
e tetro mi penetra
il torace.
Come Marat,
cado riverso,
e bacio l'acqua a macchie
piccole e sparse.
Sono petali di rosa
che accarezzo con le dita,
per non lasciarle andare.



Occam



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Bella e immaginifica. Preferisco la parte finale, Lamberto.
Come Marat, ma anche come Petronio o Seneca.
Un caro saluto
Er

il 25/05/2003 alle 14:24

Mi allineo sul commento precedente, per quanto in forma diversa.
Perchè è bella nella sua interezza, ma il finale le dona fragranza - violenza d'eros - sorpresa, quasi insolita. E cade - la stessa poesia - d'un tonfo sordo di rose oceaniche.

il 25/05/2003 alle 19:46