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Utente eliminato
Pubblicata il 24/05/2003
Canto iraniano....
nenia avvolgente
eco di lontani sorrisi
di lontani dolori
di vite lontane
sotto un cielo
che è anche nostro.
Terre riarse
pianure brulle
dove lo spirito
erra trasognato;
figure ieratiche
scandiscono
parole sempre sacre,
parole narranti
dell'ieri lontanissimo
dell'esistenza umana,
formule magiche
e incantesimi antichi.
Sguardi remoti
accarezzano pietosi....
Ma uno sguardo,
uno solo,
riporta quel ricordo....
...quel ricordo
di quando,
mille anni fa,
concubina
danzavo
alla corte
del mio re....
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"... e allora, danza, Salomè
e dopo
chiedimi tutto ciò che vuoi..."

Bellissima questa tua immedesimazione, forse una sorta di metempsicosi, in un personaggio così affascinante come l'odalisca, a chiusura di una poesia veramente splendida... Un bacione.
Michele

il 24/05/2003 alle 17:45