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Pubblicata il 22/05/2003
Ecco,
sei triste…
leggo nel tuo profondo
un vel d'inquietitudine.
Hai letto anche tu
nel cuor degli uomini.
No, non aver paura..
Non puoi esser causa
della notte che oscura il giorno,
né puoi evitar
che l'uomo si riveli
ciò cui è destinato.
Prendi tra le mani
un seme dalla terra.
In esso v'è il presente,
ma tu puoi scorgervi
passato e futur insieme.
Vedi quante cose
ha in sé la vita?
Così nel cuor degli uomini.
V'han sepolto
ricordi antichi
onori e sfarzi,
imprese e gesta
di gran valor,
acrobazie d'amor
e sentimenti.
Eppur si desta
ormai da sempre
un tumultuoso grido
che in cuor divampa..
Quel canto antico
peregrino errar
dell'uman coscienza.
No, non ha il dolor
di mille o più ferite,
non ha il color
di gioie o dissapori..
E' la vita che ripara
ai torti che ha subito..
al mal ch'ha generato.
Per esser un piccol seme
oh..farà grandi cose..
Ma chi può dir
se darà frutto
oppur tormento?
Un seme ha in sé
la corretta essenza..
È la vita che perfetta nasce
ma che al discerner muta.
L'umana stirpe ha in sé
la vita di rar dolcezza
e nel suo alvear s'annida
la più nobil delle virtù..
Ma ahimè
ha in sé memoria
passato che crea futuro,
un decider s'attiene
a scelta antica.
Così nel cuor degli uomini
la bontà diventa inganno
l'amor si sfalda
e il sentier s'annera.
Un seme cresce
al suo lento andar.
Chi con sincera cura
è al suo dover fedele
allor sua vita tende
a risplender luce ..
Oppur vuota coscienza
darà invisibil frutto.
Medita allor
che l'uomo è vittima
del suo stesso errar.
Ma può trovar riparo
nel sereno campo amico
a germogliar tesori.
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