PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 11/05/2003
Nell’umida sera,
sparsi germogli indifferenti al vento
divennero complici di un pensiero.
L’avena rubava nell’esule colle sprazzi di malinconia.
Le viole muschiose anelavano nel buio un non so che d’indefinito.
In lontananza una vecchia locomotiva sbuffava sorniona ricordi d’altri tempi.
Sulla panchina,
un residuo di memoria annichilita dall’infinito.
Due vecchi signori conversavano sulla scoperta della psicanalisi.
Solo dolori e frustrazioni…vivisezione nelle tempeste dell’anima.
Un delitto nel frastuono della sera passò inosservato dalla gente,
così come il pianto dell’umana sofferenza.
Mutilati,
ancorati alle abitudini….sorti leggere nella pesantezza del vivere.
Ancora catene nell’euforia delle novità,
candide apparenze nel cielo divino,
messaggeri di un destino incerto.
Corre il desiderio che ho di te,
mentre sulle tempie il grigiore si rinnova in un gioco senza tempo.
Spietate le ore in un rapidissimo accenno di sopravvivenza.
E noi con destrezza sfidammo gli addii….
E nel richiamo sonoro dell’esistere…l’universalità si chiamava amore….



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