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Pubblicata il 09/05/2003
Un giorno fu un astro
di banali dimensioni
che iniziò
a ronzare in quel cervello

Passavano i giorni
come le affissioni
ai lati della strada
principale, come le mode,
come le stagioni,
come tutti quei
comunardi capelloni

Je ne suis pas Jacobin,
fratello. Fu più o meno quello
il giorno di gloria del suo cervello

E' esattamente come parte
un razzo cinese. Il cielo era un dorso
e fu una cupola a sue spese

Vedi? vedesti quella bandieruola
agitarsi
in un vortice di colori
poi fermarsi
quando ebbe
già perforati
gli orizzonti



Adesso è seppellito qua.
Dall'osso putrefatto del suo cranio
sgorgano le fonti
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