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Pubblicata il 04/05/2003
La citta' tranquilla
pensierosa
come una donna alla finestra
che forse guarda giu' in cortile
me che gioco a saltare su una gamba sola
con ciliegie per orecchini
e nessun orario nelle tasche.
O forse la citta' aspetta
di vedere apparire un viso inenarrabile
dal blu metafisico della sera
per correre a sciogliersi i capelli
e mettere del profumo sui polsi
per sentire un abbraccio che non arriva.

Tu nel cortile di un vecchio liceo
mi abbassi i jeans per mordere i miei fianchi
mi prendi nella tua bocca cosi' come sono
policroma di contrarieta'
giochi col mio fermaglio
e mi sembra che tu abbia tra le dita il mio sesso
ti volti,e a un tratto, ho il tuo sguardo in gola
e non posso dirlo
su e giu' per la sera
con un movimento ondulatorio e incostante
come un'affermazione di vita.

Certe nuvole di polline
che il vento mi porta da lontano
dotato di un potere maldestro
di smemoramento.
Capisco cio' che vuoi dire.
Mi avvicino a uno specchio
e mi manca il respiro
per il folgore indecente
sensuale
dei conflitti.
Allora prendimi.
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