PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 04/05/2003
Oh Notte,
quanti poeti,
quanti cuori rovinati
da un insonne trepidare
si sono rivolti a te.

A te
che con le tue schiere di ombre
sai sopire i felici ignari,
e gioisci,
e pieghi il tuo ventre fecondo
in una sensuale danza
con i tuoi figli dannati.

Dannati da quel male
che non ha un solo nome
perchè nell'improvviso silenzio
le tue tenebre fioriscono
di mille voci:
che siano risa e canti,
che siano gemiti e pianti,
che sia lo scambievole sussurrar di due amanti;
tu, Notte,culli le dolci follie della gente.

Oh Madre,
chiama anche me,
così che i miei sensi caduti
possano inebriarsi al tuo passaggio,
possano i miei occhi
eguagliare le tue stelle
e la mia pelle fondersi di latteo splendore;
ma non lasciare che Morfeo
mi trovi in questa esule stanza
perchè ancor voglio banchettare
con il tuo nettare
e struggermi nella dolente vista
delle oppiacee nubi dell'Aurora
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