Guardo il panorama grigio
da una finestra di un bar
vuoto per la certezza dell'ora
continuo a pormi domande
che mi dilaniano l'anima
sarebbe opportuno lasciare
il dolore nelle mani del tempo
non ho più l'età per cadere
e nemmeno per leggere
gli sguardi delle persone
e quello che le strade
hanno da offrire
non è un panorama intenso
stare qui seduto
inerme
È come mangiarsi la pelle
a tradimento
non sai mai
quando può accadere il peggio
un po' come il vento
che se ne frega del tormento
una morte invisibile
nel marasma del giorno.