al sole arieggiato di marzo
in angolo assetato di quiete
sento voci flebili intense
s’avvicinano felpati
borse a mano ma anche a tracolla;
mi preparo lieto lesto al saluto
risposta da elargire
ad occhi sperduti di teste
nel vuoto ravvoltolate.
chiudo i miei accecati dal sole
sento l’eco del rumore dei passi
che oltrepassano sul selciato
disarcionato da silenti sassi
levigati da acque avventate.
***** nms “”24