PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 22/03/2024
silenzio pesante, incessante, silenzio senza tregua,
complice una notte infinita che impone il consenso,
la vita delle parole impensate, si ribella, prende forma,
nella fine della sua eco perduta, nel suono della voce.

pensieri nuovi si materializzano a dispetto della mente,
qualcosa che sfugge al silenzio, al suo abituale controllo,
emerge pieno d’insofferenza, rabbia che urla, che lacera,
sprofonda nelle ferite del cuore, troppo a lungo in silenzio.

stanco e deluso da una lotta da tempo, non più solo sua,
con il silenzio, senza parole e senza sorrisi da regalare,
senza amori da cercare, e con troppi soprusi da ricordare,
cerchi intorno, invano, cerchi lontano, le voci perdute:

“avrai belle parole, Poeta, per stupire nel tuo eloquio forbito”

parole
come cerchi di pietre cadute nello stagno del tuo silenzio,
come anelli che si espandono, si dilatano fino a sparire,
in ansiosa attesa di nuove pietre, che rimuovano il silenzio,
nuove emozioni volano fra le tue viscere e la tua mente irata.

oltre il te stesso passato, oltre il furore e la nostalgia,
oltre il senso del tuo stesso dolore, del tuo ingenuo stupore,
per dimenticare quello che saresti stato in una vita futura,
magari con occhi solo diversi, con cui guardare il mondo.

con altre parole per confondere quel senso di tristezza,
e di atavica impotenza, complice il silenzio di chi ancora tace
su chi non ha mai smesso di ferire, di infierire vigliaccamente
su civili indifesi, povere vittime sacrificali di follia omicida,

“avrai belle parole Poeta, per stupire nel tuo linguaggio fiorito?”

contro i richiami del Potere, sempre più silenziosi e suadenti,
parole che dilaniano la pelle e le ossa, ormai logore e consumate,
in un impari lotta contro la menzogna, l’inganno, il sopruso,
e crimini di violenza inaudita, ormai comunemente accettati.

girandola di parole inutili, vomitata da mostri senza occhi,
ma con cravatte, minacciosamente troppo strette al collo,
il plagio della mente non conosce tregua, non deve, non può,
tu arrenditi ora, arrenditi subito, impone benevolo il Potere.

sì, avrai belle parole Poeta, per stupire nel tuo eloquio forbito,

i pochi miserabili che si arricchiscono con il dolore e la guerra
nell’assordante silenzio fattosi incombente nei volti della gente,
sull’agonia di chi perisce fra le bombe, la miseria e le macerie.

sai, fa più rumore, una foglia che cade da un ramo in inverno,
che milioni di persone private della libertà e della vita.

nella tremenda desolazione di questo silenzio opprimente,
noi cerchiamo il modo di sfuggire al veleno del Potere,
alla sua seduzione, col decoro che ci impone il quieto vivere
in un mare di violenza, in un fiume di indifferenza,

e che importa se ormai, giorno per giorno, siamo morti dentro,

in silenzio
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Il plagio della mente non conosce tregua. A futura memoria. Ciao.

il 22/03/2024 alle 11:42

Brutti tempi, Mitri, questa l’ho ripostata dopo un paio di anni… sembra scritta ieri… un saluto e grazie!!

il 22/03/2024 alle 13:17