Irruente è la sorte, contamina i fondi
nei cipressi spenti, imbevuti di spirito
appollaiati fingono, adorandosi tanto
ma c'è la nebbia che li separa
è fittissima, gioca brutti scherzi
voci di corridoio si sentono e s'annega
in alghe insidiose, rimanendo impigliati
pesci rabbrividiscono, spaventati fuggono
dileguandosi nelle maree, che almeno li quetano
non esistono, parole