(ore 15,15 al calore di timido sole fresco)
un confuso soffuso abbaiar di cani
liberati o si dai padroni;
tocchi lenti pigri funerei
di simulata campanella:
ancora un penultimo che se ne va
“la volpe” lo chiamavano mite e dolce
senza rimpiazzo
e del paese ormai quasi villaggio
resta la eco del non coraggio
di qualche finto falso propagandista
che a prima vista nega
d’esser al soldo e non purtroppo
del sedicente potente di turno
e di malloppo.
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