Sistemando i capelli,sorride a se stessa.
l'acqua fresca accarezza le sue guance ancora rosse.
solo quando indossa gli abiti,della sua identità,si sente a casa.
le calze di seta, la gonna audace e tutto ciò, che più le piace.
il suo nome è Lulù.
quando la lussuria prende il sopravvento,quando pretende di più, quando il suo sguardo,ed i suoi fianchi morbidi,ti invitano a continuare.
continuare,per perderti dentro ad un ritmo tribale.
tra un sorriso ed un sospiro,riflette sugli aggettivi,che pretenziosa è solita usare:
“Sei aitante, prestante, insolente.
sei divino, anche dotato e perché no?
puoi essere anche deludente".
un tormento, per i suoi sensi
sempre in festa.
accogliente,fa spazio all'amante.
allegra e soave,toglie l'abito,che poco nasconde.
le sue labbra,che hanno ancora il sapore, del precedente incanto,pronunciano sfacciatamente
indomite frasi:
“Entra in me, facendo un gran rumore.
spingiti, oltre tutti i limiti,non fermarti, neanche se te lo chiedo.
immergiti, sempre di più,dentro quel fuoco che mi divora e che mai riesco a spegnere".
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