In quegli occhi di vetro
ho visto la morte
riflessa nei miei
prosciugati
che la pioggia non cade
nel deserto che
la vita ha dimenticato
non più lacrime cadranno
ma risa beffarde
del grigio destino
che di noi si fa scherno
sorride:
il solitario vagare
dispersi in una folla di ciechi
sguardi
un corteo di cadaveri
ultimi
presunti
frammenti
di una vita consumata
stropicciata
ma nel vacuo riflesso aleggia
immobile un’ombra
muta
una vaga inquietudine
che forse non nei loro
ma nei mei
occhi
è la morte