Macerie : tra ideologia e simbologia, “Lisbonne est abîmée, et l’on danse à Paris” Può essere? Comunque complimenti.
Merci beaucoup ma petite. Eh, ma qui è impossibile anche danzare.
Ci fai salire per viali. Ci mostri visioni, una realtà decadente. Non è un terremoto, sarebbe semplicistico trovare riferimenti e appigli citando le fonti che possono averti ispirato. Fosse solo l’antica Grecia che mi riporta al mito di Atlantide. Una volta, in un mio testo mai pubblicato, ho scritto di un abile architetto e forse era una premonizione. Tu apparecchi una scenografia, costruisci e fai crollare ed intanto il lettore percorre la strada che gli stai indicando e, mentre Babilonia danza sulle macerie, arrivi alla chiusa che è la sintesi di tutto il testo. Quel preferire la morte per una notte intera mi appartiene e non so quale sia il significato che gli attribuisci, posso intuirlo, ma per quel che mi riguarda fa parte di una storia che ho vissuto e voglio ricordarla con i tuoi ultimi due versi perché nessuno come me, o forse pochi, sa come si sta quando la morte sarebbe stata da preferire. Ci sono notti molto molto lunghe! (Senza negarmi per questo la vita, farei un peccato, mancherei di riconoscenza)
Grazie anche qui e per la risposta ribadisco quanto lì. Un caro saluto.