Al tavolino di un bar
ti guardo sorridere
e con gesti e parole
affabulare il tuo interlocutore
ai miei occhi appare
beato come Dio, lui
che solo può godere
della tua amorosa attenzione
a me, quando ti sono accanto,
nella gola si spezza la parola,
la vista si confonde nella nebbia
e rimbomba a stordire la testa
come l'onda del mare in tempesta
e divento più verde dell'erba
mentre vorrei solo sentire
i brividi sotto le dita
sulle tue braccia, guardare
da vicino i tuoi occhi brillare
e sfiorare con le labbra
la tua bocca e poi
e poi morire.