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Pubblicata il 26/12/2023
Mi sono
annerite
d'un tratto
le vene;
il misterioso
essere
danzava
in me.
fu rotto
alfine
l'atroce
equilibrio.
silenzio
delle cose
buio
nell'anima
rotto
alfine da Caino.

e allora
scavai
con le
mani
la fossa,
ma senza
morire:
là dentro
m'insegue
l'immane
ruggito
di tutti
i ricordi:
ora io
cerco
l'infinito
silenzio,
e attendo
che
dentro
mi getti
qualcuno.

ora
sovrasta
la notte,
danzano
spettrali ombre
ma
l'oscuro
sentiero
percorro indomito;

solo
con l'anima
mista
a l'amara
gioia
di non
incontrarmi più.
dietro
a nessun
inganno
corro,
ormai
son un
deserto
in
uomo
senza mistero
ove
lascio
sol ombre
nel
cammino
di cotesto
esistere,
vago.... effimero ....
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