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Pubblicata il 11/12/2023
Non le tue parole,
ma i tuoi silenzi
braci ardenti
olocausto de’ miei
ridenti occhi
che,
entusiasti di vedere il sole
non s’accorgono del bruciore
e poi è il buio.

non t’ho più visto,
né sentito
e fatico ad immaginare un solco sul tuo viso
come se il tempo si fosse fermato,
ma solo per te.

io mi guardo
e riesco
a vivisezionare
delle mie carni ogni sezione
e scusa il gioco di parole
ma tremo,
mentre minuziosamente
m’accorgo che di te non c’è traccia;
mi sono rimasta io
e a me
me medesima
non c’è altro di te
se non la cenere
e,
quasi come fosse un rito
stanotte mi trovo al tuo cospetto,
non c’è relitto,
non c’è nient’altro
e allora
soffio
coi miei aliti vitali
e i milioni di vite vissute
senza te
come a voler trovar la forza
di vedere che non c’è altro
che questo pavimento asciutto
sul quale ora riposo;
né lacrime né commozione
il rito è finito
e pure l’adorazione,
non c’è nient’altro
se non io,
e a me,
me medesima.
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