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Pubblicata il 23/11/2023
In un angolo se ne vanno i dolori
quando non puoi ascoltarli
ti marcano la strada che calpesti
ti stanno a distanza e ti guardano,
ti lasciano il tempo che ti serve
le energie necessarie per continuare a vivacchiare
a sorridere e parlare come se ci fosse sempre altro da fare
ed altro tempo per disfare.
la sera però, soprattutto nei mesi invernali,
ritornano a te con quel freddo pungente
che non riesci a scaldare
le parole non bastano e ne cerchi di nuove
di altre rispetto a quelle che ascolti di giorno.
il dolore ha spesso bisogno di parole nuove
sulle quali pesare e pensare
e veicolare i verbi del sentire
del patire, del soffrire, dell’impotenza, dell’accogliere,
dell’accettare il dolore
la dolente vita che ti sta intorno
e sempre più spesso dentro.
cadute le vane speranze
il dolore ti porta verso la nudità
l’essenza dei giorni e delle notti.
il dolore è la culla della vita
di una nuova vita e di altre possibilità
è sempre stato così.
quando il dolore è pari alla tua altezza
è il momento di lasciarlo fare
e lasciarsi guidare
lasciare andare tutto ciò che è di più
che ha riempito la misura.

catania, 22 novembre 2023
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BELLA

il 23/11/2023 alle 08:42

Profondamente meditativa....

il 23/11/2023 alle 13:34

Grazie

il 23/11/2023 alle 23:08

Molto intensa quanto vera dove il dolore diventa quasi una lente attraverso la quale vedere il mondo e comprenderne la nullità. Nullità perchè non riesce a lenire quel dolore che sembra possederti. Ma è una possessione che ti innalza ad un livello al di sopra di tutto e del dolore stesso che rimane ad un livello solo umano. Davvero molto bella

il 23/11/2023 alle 23:35

Grazie!

il 27/11/2023 alle 18:14