PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 30/04/2003
Il cielo s'arrossa
del giorno che muore,
il vociare allegro e chiassoso
dei bimbi che giocano
giunge fin sotto le mie palpebre
umide di lacrime;
ascolto e invidio
quella gioia semplice,
quell'allegria spontanea
che nasce con prepotenza
in quelle giovani gole.
Un altro giorno se ne sta andando,
un altro ancora.
I bambini giocano e si divertono
e io sto qui,
gustando il sapore amaro
delle mie lacrime.

  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

non è male ma se posso farti un appunto le lacrime sono salate e gli ultimi due versi sono un po' forzati.
Molto Leopardiana. bravo.

il 30/04/2003 alle 11:10

a me è piaciuta...sento che è venuta fouri dal cuore, stavolta.
e le lacrime sono amare e non salate, amare come è amaro il sentimento che le ha generate.
bravo
marzia

il 30/04/2003 alle 19:02

Oggettivamente sono salate come dici tu, ma assaporare il proprio rammarico, il proprio rimpianto, il proprio malessere ha un sapore più amaro che salato. Accostarmi a Leopardi, che da sempre è il mio poeta italiano preferito, è il massimo per me. Non lo merito, ma comunque grazie.
Yago

il 02/05/2003 alle 08:58

Grazie Marzia. Hai fatto centro due volte.

il 02/05/2003 alle 09:00

il mio non voleva essere un critica "chimica" ma proprio poetica. Cerco di spiegarmi meglio: se dico il sale delle lacrime è sottointesa l'amarezza e la tristezza che provocano il mio pianto, se invece esplicito il motivo delle lacrime (l'amaro dell'anima che si ritrova nelle lacrime) mi sembra di togliere qualcosa alla poesia. Almeno è come l'avrei scritto io (per quello che conte, direte voi a ragione! :) )
ciao
eugenio

il 02/05/2003 alle 13:44