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Pubblicata il 30/04/2003
Luce adesso
mentre sperimento le tue dita tra le gambe
libera di riceverti
senza fornire le risposte esatte.

La mia pelle senza vantaggio
obbedisce a te
resta battuta
come da una pioggia violentissima.
Calda.

Le discrepanze tra bianche corolle
da mordere e respirare
come il sapore selvatico
di una rosa che hai reciso per me.

Qualcosa lascia intendere che e' sera,
un'aria di azzurro
la tua camicia sbottonata,
deve trattarsi di questo.

Seguono alcuni minuti di estasi
dimenticando di essere su un sedile e non per aria
un assaggio della tua pelle
gira il mondo e lo muovi tu.



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Splendidamente scritta, secondo il tuo solito, questa lirica. Mi è piaciuta molto, anche se, confesso, non ho capito il titolo: " a " ( oppure è saltato il resto del titolo ). Comunque, complimenti e ciao.
Michele

il 30/04/2003 alle 18:46