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Pubblicata il 01/11/2023
caracollando in un calle di Caorle col mio cane carlino di nome Carlo, mi capitò di cadere su  una cassetta di cachi che un cretino aveva collocato lì per celia ma io, che non sono un cucù e neanche un celiaco,purtroppo ebbi una costola fratturata tanto che mi caricarono su una carriola e mi portarono alla clinica Santa Chiara dove mi curarono con cataplasmi di carciofo del Caucaso, cerotti alla curcuma e concentrato di cucurbitacee del Congo. La concomitanza di queste cure mi causarono una strana forma di delirio tanto che mi sembrò di correre sopra il cornicione di una cattedrale tra cacche di colombe e un coro di cornacchie che cantavano Cuccuruccuccù Paloma e che disturbarono un corteo di cassaintegrati della Cirio che voleva licenziare quelli che non erano pelati.
confuso da codesti accadimenti, mi concessi una crociera a Corfù con la Costa Concordia, in compagnia di una collega della Catalogna conosciuta in un corso di cucina cubana la quale mi coccolò calorosamente con calde carezze fino ad un congiungimento carnale molto caliente...cazzarola!
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