I diversamente
e irrimediabilmente curati
ammalati dell’ospedale palestinese
di Gaza
non chiederanno mai più se a sanarli
irreversibilmente
sono stati dottori dritti o mancini
buoni o cattivi opulenti o meschini;
i superstiti se ne resteranno
sapranno senza dubbio alcuno
che la violenza fatta o subita
o comunque procurata non ha
nome né carta di identità
non procura colpa né ragione
non rende giustizia e nemmeno iniquità
non produce vinti né vincitori
ma
solo definitiva convinzione che la brutalità
non potrà mai più appartenere all’umana società.

***** nms “”23