Un giorno un leone sonnacchioso e fiero se ne stava sdraiato tra l’ erba
della savana. Aveva gli occhi chiusi, ma le orecchie vigili al minimo rumore che gli portasse il vento, ogni tanto scuoteva la coda per scacciare qualche mosca noiosa. Si sentiva davvero il re di tutto il mondo animale e per questo non temeva niente e nessuno, soprattutto l’ uomo, a meno che non impugnasse un fucile.
d’improvviso sentì un leggero movimento sulla punta del naso, pensò che si fosse posata una farfalla. Strabuzzò gli occhi e vide che era una formica volante , d’istinto scosse la testa per mandarla via, ma la formica prevedendo la sua reazione aveva chiuso le ali e stretto le sue zampette alla peluria dicui era cosparsa la pelle del naso del leone.
intanto che il leone tentava di sbarazzarsi della formica si era fatta notte, quando sentì la vocina della formica che diceva:
“ Sei grande e grosso e non riesci a sbarazzarti di una formica, se tu
avessi ragionato avresti capito che per mandarmi via sarebbe bastato
chiedermelo, ti saresti non solo liberato del fastidio, ma io ti avrei rispettato e tu avresti guadagnato un’amica.
non sempre, il più forte vince sul più debole la prossima volta non essere stupido come gli uomini che parlano parlano e poi per risolvere i problemi di ragionamento usano missili e carri armati.”
detto questo, la formica volò via in cerca di un fiore amico su cui posarsi.