PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 29/04/2003
Frullo, impasto, trito,
poi aggiungo un candito;
crema soffice e liscia,
col cucchiaio fa la biscia.

Ben deciso il braccio gira,
nella crema creo la spira;
la sua spira mi risucchia,
sul grembiule una macchia.

Ora il braccio gira piano
e il pensiero va lontano,
attraversa strade e campi,
paesini coi viandanti.

Oltrepassa spazio e tempo
ed arriva a ciò che sento,
con la vista un po' sfocata
vengo indietro rimandata.

A quand'ero una ragazza
con l'amica mia più pazza;
tutti i giorni una scoperta,
ogni porta era aperta.

In città dritta e spedita
camminavo incontro alla vita,
con il passo un po' insicuro
andavo verso il mio futuro.

Poi mi accorgo ad un tratto
che la crema ha uno scatto,
devo aggiungere del lievito
e con moto più sollecito.

Incorporo il tutto e
nei ricordi mi rituffo.

Uno sguardo mi colpisce,
il suo gesto mi rapisce,
le parole dette lente
van dal corpo alla mente.

Sento un caldo abbraccio
come il sole del giorno,
allo sportello mi affaccio
ed intanto accendo il forno.

E' lontana la mia città,
e fa rima con libertà,
ma la torta é fragrante
e di storie ne voglio ancor tante.




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