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Pubblicata il 07/10/2023
Ascolto, disteso nel letto,
la pioggia che cade dal tetto,
l'acqua che schizza e che scroscia,
che si smorza e poi si rovescia,
di stravento sul recinto, d'intorno
fra le rette prose dell'orto,
su quell'uscio sbattuto dal vento,
e impetuosa straborda
i solchi a far breccia
di foglie di broda di limo.
assopito, mi ridesto ed esco
avvolto dalle gocciole aspre
che sento piovermi in faccia
e a lavarmi le braccia, nude,
fino a scendermi ai piedi, scalzi,
che pestan le prode,
che impastano il fango.
allora apro le mani e danzo,
illuminato da un lampo,
e mi rivolgo al cielo e canto
e mi viene da piangere
e mi scappa di ridere
per la gioia di esistere.
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fra le rette prose dell'orto – prosa: fig. Simbolo di scarso livello estetico o di quanto è connesso agli aspetti dimessi, materiali, meschini della vita quotidiana: tutto questo è p.! (vedi anche prosaico).

il 07/10/2023 alle 11:59

Ciao Cantorom, in questo caso ho usato il termine "prose" per indicare le aiuole rialzate dove si coltivano gli ortaggi. È un termine poco usato in italiano, ma che esiste anche in alcune forme dialettali, ad esempio in piemontese queste aiuole vengono chiamate '"prös". Mi piaceva questo termine perché mi riportava all'idea di " scrivere in prosa"

il 07/10/2023 alle 12:21