Benvenuta, Fortunella. Qual buona stella! Desta il sorriso il tuo gaio viso d'occhietti neri sul paffuto rosso; prima non c'eri, ora sono commosso. Posata sul braccio m'allieta l'abbraccio, ma d'allontanarti io fingo e a malincuore ti sospingo là dove appronti lapidi a malcapitati afidi. Spicchi il volo e mi resta solo la riposta attesa della nuova sorpresa.
Grazie, Dani. Anch'io le adoro. E infatti in questa poesia, forse banale, ho cercato di esprimere la gioia che provo quando ne scopro una posata sul braccio e il successivo rammarico sapendo di dover lasciarla andar via. Ciao.