ho solcato un mare di onde.
la prora nella candida schiuma che la vista confonde.

odorosa la tua isola dalle curvilinee sponde che dell’arsa pineta l’inebriar diffonde.

la tua baia tersa d’acque al naufragar m’avversa che in cotanto incanto l’anima mia s’è persa.

e torno a navigar lontano per dimenticar la strenua carezza della tua salmastra mano.
e torno quelle spume a schiaffeggiare.
e torno nell’ ululo del vento a veleggiare.

la vela, la mia mente, s’allontana, nell’empia fantasia del mio divano.