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Pubblicata il 10/09/2023
queste cascate argentate che sono le parole, guardate quante, tante ma tante, per chi ne vuole.

tutti sotto al portentoso lavacro a purificare il nostro altero simulacro.

tutti accalcati a sfamarci alla greppia di un foglio inchiostrato color della seppia.

e questa mia stupida compiacenza che incessante ogni giorno trasmuta in demenza,
come fiori appassiti le induce marcire, mentre strenue vorrebbero poter rifiorire.

gioca bimbo tra le onde del mare che le tue parole diventano avare
e lasciano solo l’amaro sorriso del Pierrot a cui scorrono parole sul viso.
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Magnifica penna la tua, complimenti.

il 11/09/2023 alle 08:58