Notte di tempesta impetuosa e agitata
notte scandita di lampi e di tuoni
le stelle forse ti hanno abbandonata,
celate là nei campi fra i covoni
nascondo il viso agli incupiti cirri
nel letto con la faccia nel cuscino
straniato dalle pene e dagli sgarri
compagni dei travagli del destino
affranto da un così grave giogo
ristoro cerco prima del mattino
ma il cuor non trova mai il suo riposo
e piango come quando ero bambino