Avidi pipistrelli che volavano nel buio della notte,
ragnatele che si illuminavano alla fioca luce di una
luna indifferente.
Poi lo stridio di porte, che sembravano chiudersi
alle loro spalle con un tonfo simile alla morte.
Tende a cui la polvere aveva portato via ogni
colore.
Sibilo di vento.
Scale, delle assi rotte, cigolio...il distinguersi
di passi...
Si muovevano come fantasmi in mezzo ad
insetti che al loro passaggio sembravano
ritornassero improvvisamente a vivere.
Uno… due, tre giri…il rumore sordo, tetro di
pesanti chiavi, che si chiudevano
inesorabilmente alle loro spalle...
poi tutto ritornava nuovamente avvolto in
uno spettrale silenzio.
Intervallato da gemiti, da urla, da un
continuo pianto che sembrava risalire da
secoli di storia.
Si racconta che in quel luogo si poteva
sentire ancora il pianto delle streghe che
erano state arse vive e che ancora avevano
fame di una insaziabile giustizia e che si
cibassero dell'anima di chiunque vi entrasse,
di chiunque raccontasse o leggesse questa
storia.
Che restituivano soltanto
nel momento in cui erano sicure, certe che
l'avessero scordata.
Altrimenti sarebbe stata trasformata in
pipistrello, in ragnatela che si illuminava
alla fioca della Luna.
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