Portami nei giardini senza nome
conducimi nel regno del proibito
paradisi invisi - nuvole morbide
e oblii concessi da oppiacei aromi,
fragili petali soffiati sui campi Elisi,
e notti senza sonno.
E notti senza sonno saranno
madri di sogni allucinati
Inferi popolati da icari, ali di cera,
tra sciamani che cercano
l'estasi, l'alterazione estrema,
e percezioni distorte.
E percezioni distorte ci solleveranno
tra i risucchi delle correnti del Nord
e dopo il beccheggiare stanco
di velieri madreperlacei
scolpiremo insieme, con l'ultimo respiro,
l'ultima visione - sulla risacca.