Marco stava disteso sul letto. Aveva gli occhi stanchi e guardava lontano. Gli girava la testa. Un pensiero incideva i solchi del suo cervello, strideva dentro di lui, più forte, sempre più forte.
Marco non resisteva più.
- Laura – disse – spogliati qui davanti a me -
- No, Marco, no – rispose Laura.
- Sì, Laura, dai, fai la brava! -
- No, Marco - e già stava togliendosi la gonna.
- No, Marco non voglio – e la maglietta cadde lungo il suo corpo.
Poi si tolse le calze sfilandole con acerba perizia dalle gambe lunghe e snelle.
Con le mani spinse giù sui fianchi le mutandine che caddero ai suoi piedi.
E nuda fra le braccia di Marco ripeteva piano ma con una vocina piccola piccola che si vergognava.
E Marco la baciò sulle labbra. Poi scorse lo sguardo sul corpo di lei.

Bello, troppo bello per sciuparlo. E Marco le voleva troppo bene per sciuparlo così in quel momento. L’ amava, la testa gli girava e non capiva più niente e l’aveva nuda, nuda fra le braccia.
E Laura, nuda, si nascondeva fra le sue braccia perché anche lei lo amava, troppo, e avrebbe fatto ciò che Marco le avesse detto di fare.

- Rivestiti – Marco le disse con voce profonda.
Ed ella, felice, cominciò a rivestirsi.