Ieri sera, non potendo sopportare
il peso dei pensieri,
per i sentieri che portano alle dune,
mi sono seduta sulla panchina bianca,
appena liberatesi
dalle effusioni di due amanti.
il pianto non pianto mi soffocava.
poi, come abbagliata da una visione,
ho “visto” le luci di Montedarena
che si allungavano sul mare.
erano come bacchette di zucchero filato,
tremolanti, danzanti, abbaglianti.
ma poi, il mio sguardo
avvezzo allo scandaglio delle cose,
si ferma su un fascio di luce diversa.
era viola, striata di rosso,
era più grande, era più seducente.
era la luce che promanano i poeti,
in questo mondo omologato.