Seminascoste
da guanti a metà.
Lana e calore.
Scoperte da un inverno freddo
che opprime.
Calli di dune mai ferme
a raccontare vite
in un ciclico andare
senza fine.
Meccaniche atletiche e dolci operaie
capaci di carezze improvvise
consce di espugnare grazie.
Massaggiatrici abili di godimenti.
Di donne alla ricerca
di sfoghi e accadimenti.
Colme di notti insonni
a disegnar parole
o a sporcare di porosa grafite
fogli bianchi di sole.
Padrone di ritmi battenti.
Di sincopati attimi
musicanti.
Pescatrici di sogni.
Di preghiere.
Di canti.
Insieme.
Sempre avanti.